Il progetto ha riguardato il restauro complessivo dello storico edificio, della manica Schiaparelli e la costruzione di due piani ipogei nella corte. Il restauro architettonico ha riguardato il recupero dei pavimenti, dei serramenti, degli intonaci storici, degli apparati decorativi e la risoluzione di problematiche poste dal rinnovato uso degli ambienti, nell’ottica del riassetto globale del museo, secondo al mondo dopo quello del Cairo per le collezioni egizie. Il Museo è uno dei siti di interesse storico più visitati in Italia e vero polo di attrazione della Città di Torino, nonché meta di flussi ininterrotti di scolaresche, grazie alla significatività del materiale esposto. Per queste ragioni l’intera operazione è stata dunque organizzata per fasi in cui solo parti della collezione fossero chiuse al pubblico, lasciando vivo l’interesse dei visitatori grazie a nuovi allestimenti e mostre temporanee, con consegne parziali di aree già rifunzionalizzate ed eventi aperti.