Il sistema difensivo realizzato sulla collina dove gli abitanti crearono una roccaforte protetta a est dal castello, a nord dal Rio Cupo, a sud dal Rio Maggiore, a ovest da alti bastioni, è andato in parte perduto a seguito delle trasformazioni dovute alle necessità di ogni fase storica e dunque non è più immediatamente riconoscibile.
L’intervento di restauro e conservazione è stato quindi necessario per trasformare un manufatto allo stato di rudere abbandonato in un manufatto allo stato di rudere rivitalizzato, valorizzato attraverso una nuova funzione urbana di musealizzazione del sito, con la convinzione che la condizione di rudere non influisce sulla vitalità del monumento anzi, in alcuni casi, rappresenta proprio lo stato che impone un salvifico intervento tale da permettere all’edificio di affrancarsi dallo stato di abbandono.
Il progetto architettonico ha rappresentato lo strumento unificante, l’unico mezzo in grado di suggerire un percorso di lettura e di conoscenza delle testimonianze di tutte le stratificazioni che sono presenti in un complesso tanto significativo.